martedì 16 settembre 2008

Il Tempo

Oggi mi sono lasciato andare ai pensieri sul Tempo.
Una vera fissazione, per me. Ognuno ha le sue.
Secondo i matematici puri che hanno sviluppato modelli teorici sulla sua natura, il Tempo è una dimensione dello spazio. Per capirci, se siamo fermi in un punto e aspettiamo, che so, cinque minuti, possiamo immaginare che ci siamo mossi. Anzi, ci siamo mossi davvero. L’intero universo si muove e noi con lui, sul nostro pianeta. E così, se potessimo ipoteticamente confrontare la nostra posizione assoluta tra il “prima” e il “dopo”, tra il primo secondo del primo minuto e l’ultimo dell’ultimo, potremmo misurare una distanza reale in termini di spostamento nello spazio.
Relatività.
Questa è solo una semplificazione. I matematici parlano di dodici o tredici dimensioni, tutte “arrotolate” su se stesse e l’una sull’altra a livello microscopico, tranne le prime quattro. Che essendo invece macroscopiche, sono percepibili ai nostri sensi. Il Tempo è fra le prime quattro, naturalmente.
Ma questa, come dicono taluni, è un’altra storia.
Con un salto (o è il caso di dire “un balzo”?) di quella che mi era sembrata sulle prime solo una “libera associazione”, ho poi pensato a come in italiano la parola ‘tempo’ stia ad indicare anche qualcosa di apparentemente molto diverso da tutto questo, ovvero le condizioni atmosferiche di pressione, temperatura, umidità e quant’altro. Deve essere stato per colpa di questo improvviso e brusco calo di temperatura, pressione, umidità e quant’altro di questi ultimi due o tre giorni.
Insomma, sono uscito a fare due passi notturni, e faceva piuttosto freddo.
Ho avvertito l’odore dell’incipiente stagione di transito (la cara vecchia “mezza stagione”; che per fortuna e in barba ai detti popolari esiste ancora, eccome se esiste) e ho così scoperto come una sera d’autunno possa somigliare alla primavera.
Acqua calda, uovo di colombo.
Mica tanto, però.
E’ stato in quel momento che la mia mente (non il mio corpo, ancora no, purtroppo…) è balzata indietro ad autunni e primavere passate. E così l’estate appena finita mi è sembrata molto lontana, mentre l’autunno, e poi l’inverno, e il freddo degli scorsi anni è sembrato così vicino che potevo toccarlo, annusarlo, sentirlo.
Allora mi sono fermato, e ho aspettato quel movimento che solo il tempo può dare. E mentre il corpo andava avanti con tutto l’universo, la mente continuava a balzare all’indietro.
C’erano volti, profumi, musiche, canzoni, parole, città, parchi, musei, cinema, strade, piazze, rumori.
Una vita.
Poi ho aperto gli occhi e sono tornato.
Non so, forse ogni tanto vagabondiamo per le stelle.
L’importante è non dimenticarlo, quando succede.

2 commenti:

cafee ha detto...

coincidenze....
navigando e tornando a me ascoltavo questa e te la dedico:

Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.

C'è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.

C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate.

C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.

È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.

Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.

C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.

C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.

Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare.
IVANO FOSSATI - DAL VIVO VOL.3 - C'E' TEMPO

Francesco Troccoli 2 ha detto...

Le nostre coincidenze sono ormai multiple, evidenti ed ufficialmente riconosciute...