domenica 1 agosto 2010

Marina.

Sentire il desiderio di scrivere, dopo aver voltato l’ultima pagina di Marina, è un po’ come aver ancora voglia di far l’amore, dopo una notte con una donna che se ne è andata per la sua strada.
A questo punto, come in una recensione che si rispetti, bisognerebbe specificare che il romanzo, come scrive Carlos Ruiz Zafon nella prefazione, fu concepito come storia “per ragazzi” e quindi pubblicato la prima volta nel 1999, ben prima dei due capolavori più noti (L’Ombra del vento e Il gioco dell'angelo), e che solo ora è stato liberato dai vincoli che lo assoggettavano in toto a un precedente editore.
Non ci dilungheremo oltre su questi aspetti tutto sommato poco rilevanti, se non per un dettaglio, ovvero l’idea che si tratti di un “romanzo per ragazzi”. Una definizione che, ben lungi dall’essere il limite di questo libro, ne nasconde in realtà il punto di massima forza. Leggi tutto...

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